Al via RassegnaEst

27/02/2014

Al via RassegnaEst, ponte tra Italia e Europa emergente. Nuovo portale di analisi indirizzato a imprese italiane.

“Roma, 25 feb. (TMNews) – È nato RassegnaEst, il ponte tra l’Italia e l’Europa emergente (www.rassegnaest.com), portale di analisi e servizio indirizzato alle imprese italiane, la cui presenza a Est è molto radicata. A dieci anni dal primo grande allargamento dell’Unione Europea (avvenuto nel maggio del 2004 con l’ingresso delle Repubbliche baltiche, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Slovenia, nel 2007 arriveranno poi Bulgaria e Romania, nel 2013 la Croazia) l’interesse per i paesi dello spazio postsovietico da parte delle aziende italiane si é fatto sempre maggiore. RassegnaEst, con il suo pool di giornalisti coordinati da Matteo Tacconi ed esperti, il Comitato scientifico é presieduto da Matteo Ferrazzi, Unicredit, racconta e spiega l’Europa balcanica, centrale e orientale con una particolare attenzione alle vicende economiche, offrendo una piattaforma di analisi e approfondimento sui mercati continentali emergenti e della Russia.

“Pensiamo che non si possa capire la trasformazione industriale dell’Italia, la crisi del nostro modello produttivo, senza guardare a com’è cambiato l’Est in questi venti anni” ha detto Tacconi, aggiungendo che l’Italia non solo produce, ma esporta tantissimo, verso i paesi dell’Europa orientale. “Non ce ne siamo accorti, ma l’Est è oggi decisivo per il nostro sistema paese. E crediamo che tra questa importanza e il racconto che se ne fa ci sia uno iato quantitativo e qualitativo. Vogliamo colmarlo con RassegnaEst”.

In realtà non esistono cifre precise sul peso del sistema Italia a Est, ma le aziende con fatturato superiore a 2,5 milioni di euro sono comunque circa 6.000,  danno lavoro a 354.643 persone e fatturano 87,613 miliardi di euro l’anno (dati Ice). Nella sola Polonia il loro fatturato è doppio rispetto a quello realizzato dalle imprese, sempre italiane e sempre delle stesse dimensioni, che operano in Cina. Tutte queste aziende rappresentano un quinto della presenza imprenditoriale italiana nel mondo e metà di quella nei mercati emergenti, con una proiezione che duplica quella sui Brics.”

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