Le famiglie italiane non riescono più a risparmiare, è finita l’era delle “formiche”?

31/10/2013

L’inclinazione al risparmio delle famiglie italiane si sta purtroppo riducendo sempre di più, sia a causa della crisi economica in atto che porta molti italiani ad arrivare a fine mese con difficoltà, sia a causa di un velato senso di pessimismo che porta gli italiani a preferire la liquidità ad altre forme di risparmio.

Le famiglie italiane non sono dunque più formiche, ad attestarlo uno studio effettuato da Intesa san Paolo e Centro Studi Einaudi, che hanno effettuato un’indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie delle famiglie italiane.

I dati parlano chiaro: il risparmio resta la priorità degli intervistati che lo pongono tra gli obiettivi fondamentali della propria vita 66%, ma purtroppo solamente il 39% di questi riesce poi effettivamente a mettere da parte qualcosa, la crisi inizia a farsi sentire anche per il ceto medio.

I risultati emersi dallo studio, a detta degli esperti, sarebbero la risultante diretta della crisi attuale che ha inciso molto sia sui redditi correnti sia su quelli attesi al momento della pensione, la parola prudenza accompagna quindi le scelte degli italiani, che sembrerebbero prediligere la liquidità, in molti temono infatti che un evento esogeno imprevisto: licenziamento improvviso, cassa integrazione, malattia invalidante, possa compromettere il già debole e precario equilibrio economico famigliare.

L’investimento ideale per coloro che continuano ad avere qualche entrata economica in più e avvertono meno la crisi è sempre considerato il “mattone”, nel 2013 il 32,1% degli intervistati segnala come forma di investimento preferita l’acquisto di un’immobile, anche se la propensione ad acquistare casa sta comunque diminuendo a causa delle eccessive tassazioni che pesano sempre più sui proprietari.

Anche per i giovani la situazione risparmio è drammatica,  l’osservatorio Supermoney ha infatti condotto una ricerca su giovani e risparmio dalla quale emerge che un conto corrente su tre intestato ai giovani under 35 ha sopra meno di 1000 euro, una cifra bassa che impedirebbe di restare “incolumi” in caso sopraggiungesse un imprevisto.

Pare però che i giovani, specie gli under 30, abbiano deciso di fronteggiare la crisi economica ricorrendo ai prestiti, stanchi di attendere tempi migliori o gli aiuti dei genitori, anch’essi sempre più in difficoltà.

La generazione “mille euro”, così ridefinita per gli scarsi stipendi non solo fa fatica  a risparmiare ma destina, prima ancora di percepirlo, gran parte del proprio stipendio a pagare le rate dei finanziamenti contratti. Per approfondimenti http://www.creditvillage.it/notizie/prestito-personale-i-giovani-reagiscono-alla-crisi-indebitandosi”

http://www.creditvillage.it/notizie/prestito-personale-i-giovani-reagiscono-alla-crisi-indebitandosi

Erica Venditti

(Riceviamo da Erica Venditti e volentieri pubblichiamo)

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