Per il recupero crediti d' Europa, il lavoro non da più i suoi frutti da Wall Street Journal

12/07/2013

Milano – In Europa i debiti sono alle stelle, l’economia si contare e gli imprenditori stanno affollando le agenzie di recupero crediti per inseguire i clienti debitori.

Eppure il boom dei crediti inesigibili sta portando sorprendentemente ,al mal contento negli uomini. Tribunali intasati e leggi a regolare il mondo del recupero crediti severe, stanno rendendo il lavoro più difficile e meno redditizio.

La prolungata recessione in Europa ha lasciato il continente sotto una montagna di fatture da pagare. Le imprese hanno scritto d’aver lasciato a largo circa 350 miliardi di crediti inesigibili durante lo scorso anno, in crescita del 40% rispetto al 2007. Nel sud dell’Europa, la crisi del business mostra pochi segni di miglioramento , i crediti inesigibili sono saliti al 60% e a 85 miliardi di euro dal 2007.

Il recupero dei crediti è fondamentale per le piccole imprese, le quali costituiscono la stragrande maggioranza dei datori di lavoro in Europa e sono attualmente “affamate” di capitale.

Eppure un mix di cavilli burocratici e leggi severe rendono estremamente difficile e costoso, andare  oltre i debitori.

In effetti, la differenza che c è  tra il recupero crediti negli Stati Uniti ed in Europa è grande. Negli
Stati Uniti, una fetta consistente del debito è detenuto da organismi di credito al consumo  o istituti di credito che finanziano l’acquisto di articoli come le automobili. Dato che questi elementi sono considerati a sicurezza per il debito, i creditori posso raccogliere rapidamente, anche solo dopo un mancato pagamento, senza ricorrere al giudice.  Negli Stati Uniti le aziende che devono recuperare un debito cattivo devono andare in tribunale, ma il procedimento è relativamente veloce.

La situazione in Europa è molto più difficile.

Anche le organizzazioni di credito a consumo cercano di rientrare in possesso di oggetti acquistati credito, devono andare nelle aule dei tribunali. Ma può richiedere anni. Secondo la Banca Mondiale ci vogliono 1210 giorni in media per risolvere una controversia alla corte in Italia, mentre molti casi si trascinano da un decennio.  In Spagna ed in Grecia ci vogliono rispettivamente 510 e 819 giorni, mentre negli Stati Uniti ne occorrono 370.

In Italia, gli esattori evitano i tribunali e cercano di investire maggiormente  sulla formazione del personale al fine di cercare di convincere i debitori a saldare i debiti.

Il ricavato del recupero crediti in Italia è salito a 748.000.000 nel 2012 da 501 milioni nel 2008. I recuperatori italiani sono stati in grado di recuperare circa il 22% dei debiti dello scorso anno, in calo di oltre il 30% nel 2007.

La situazione è simile in Spagna. L’associazione Nazionale degli Enti di gestione del debito, afferma che la domanda dei servizi è salita alle stelle durante la crisi economica del paese. Ma gli affari non vanno alla grande.

Le imprese di recupero crediti sono pagati sulla base di quanto riescono a recuperare. Ma il recupero del denaro è diventato molto difficile alla luce della disastrosa crisi dell’economia spagnola.

Il nuovo governo in Italia ha cercato di dare priorità alla riforma giudiziaria ed ha recentemente approvato un decreto che mira a ridurre il tempo necessario per risolvere un caso , compreso l’arbitrato obbligatorio per alcune controversie civili.

In pochi si aspettano un cambiamento reale e veloce i questo senso.

 

Fonte : Wall Street Journal

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